7 maggio: CONFORTO PER CHI SOFFRE
Oggi i pellegrinaggi portano migliaia di sofferenti ai santuari di Maria: Lourdes, Fatima, Pompei, Lo-reto e a tanti altri. Un popolo intero che chiede grazie, la sa-nità e la santità a Maria. Lo sanno bene: è Gesù che guan-sce, ma guarisce e compie il miracolo, mosso dalla pre-ghiera, dal desiderio della sua madre: Maria non prega in-vano! E la grazia, la guarigione la chiedono a Maria. La Madonna dei malati è presente non soltanto nei grandi san-tuari, ma nelle immagini venerate su tanti altari; nelle im-magini, in tante povere case. E’ sempre la Madonna che ve-glia e alla quale si rivolge chi soffre. Viene pregata duran-te il giorno, durante le notti senza sonno e senza sollievo. E chiedono un po’ di riposo, un po’ di pazienza, di rasse-gnazione. Per quante persone la malattia è stata strnmento di sal-vezza! In Paradiso spariranno certo tutti questi mali che ci travagliano. La sofferenza è lo strnmento con cui Gesù ci associa alla sua opera di redenzione, per la salvezza del-le anime. Dobbiamo accogliere volentieri questo messag-gio come una grazia particolare, con la quale ci chiama a seguirlo sulla via del Calvario, a portare la nostra croce di ogni giorno. La nostra vera infermità è l’incomprensione del valore della sofferenza cristianamente sopportato. Pre-ghiamo perché la sua carezza materna scenda sulle pal-pebre stanche, sulle membra indolenzite. E la sofferenza fisica e morale non lasci indifferente il cuore di Maria, no-stra madre.
Fioretto: Osserverò Maria ai piedi della croce, penserò alle sue sofferenze. Ci darà forza, coraggio e fiducia nel-le nostre infermità.
Giaculatoria: Dalla fame, dalle guerre, dalle malattie di questi tempi, proteggici o Maria.