Lunedì 14 Gennaio 2019
S. Malachia pr. ; S. Felice di Nola; B. Odorico da P.
I settimana di Tempo Ordinario
Eb 1,1-6; Sal 96; Mc 1,14-20
Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, ti offro questo tempo che va da Betlemme a Gerusalemme, dalla grotta al sepolcro. I tempi sono brevi, questi tempi sono gli ultimi. E corti i trentatré anni che separano queste due città. Dalla fretta di Maria di visitare la madre del precursore alla fretta delle sante donne di correre al sepolcro. Che io non consideri “ordinario”, Signore, questo tempo che comincia, ma, avendo fede nella Buona Novella, sappia che colui che è nato viene a cercare e a chiamare anche me, perché lo segua subito, per via dell’urgenza dei tempi.
ANTIFONA D’INGRESSO
Vidi il Signore su di un trono altissimo: lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme: “Ecco colui che regna per sempre”.
COLLETTA
Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Dalla lettera agli Ebrei 1,1-6
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato”? E ancora: “Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio”? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: “Lo adorino tutti gli angeli di Dio”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 96)
R. Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
A lui si prostrino tutti gli dei! R.
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dei. R.
CANTO AL VANGELO (Mc 1,15)
R. Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
R. Alleluia.
VANGELO
Convertitevi e credete al vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco 1,14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore.
OMELIA
Inizia oggi il cosiddetto tempo «ordinario» prima della Quaresima. L’aggettivo «ordinario» potrebbe indurci in errore se gli attribuiamo il significato di dimesso, non importante, usuale. La liturgia cattolica non consente mai una simile interpretazione, perché il tempo ha sempre una sua sacralità ed una primaria importanza, ci consente infatti di immergerci in Dio e realizzare in noi il suo progetto di amore e di santificazione. Ci viene in soccorso a proposito anche il Vangelo di oggi, che ci riporta la prima brevissima omelia del Signore: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». La pienezza del tempo significa la presenza del Figlio di Dio incarnato e vivo tra noi, significa ancora il suo annuncio di salvezza, implica una chiamata e un impegno per ciascuno di noi. L’impegno è di accogliere la persona del Cristo come nostro redentore e salvatore, ascoltare il suo messaggio e convertirsi alle verità che egli ci rivela. È l’impegno della conversione, l’impegno di assumere in noi la grazia per cambiare rotta se ci ritroviamo a muoverci con la nostra vita per strade e direzioni diverse da quelle che lui ci indica. È in questo contesto che Gesù comincia a formare il primo nucleo della sua futura chiesa: i primi a cambiare mestiere e vita, perché chiamati dal Signore sono prima Andrea e Simone, suo fratello e poi i figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni. Da pescatori di pesci dovranno diventare pescatori di uomini, nel mare più vasto del mondo. L’incontro personale con Cristo sconvolge tutti i loro piani: devono lasciare le barche, le reti, i garzoni e tutto ciò che alimentava la loro esistenza. Molto spesso convertirsi significa avere il coraggio di abbandonare o almeno ridimensionare le false sicurezze per scoprire ed attuare un progetto che più direttamente ci conduce a conseguire gli obiettivi primari dell’esistenza umana. Solo con la fede ben alimentata possiamo raggiungere un tale obiettivo. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, l’offerta che ti presentiamo, esaudisci la nostra fiduciosa preghiera e santifica tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Presso di te, Signore, è la sorgente della vita, nella tua luce noi vedremo la luce. (Sal 36,10)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, che ci hai nutriti alla tua mensa, donaci di esprimere in un fedele servizio la forza rinnovatrice di questi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Il tempo è compiuto. Da duemila anni il tempo è compiuto. Vuol dire, o Signore, che tu sei in ritardo e che i nostri primi fratelli nella fede si sono sbagliati, a partire da san Paolo? No, Signore, io so che per te mille anni sono come un giorno, ma un giorno sarà l’ultimo. Chi ama non può impedirsi di sperare, con tutto se stesso, che il domani vedrà il ritorno dell’amata. Il tempo di vedovanza è finito e giunge quello del matrimonio, lentamente, ma giunge.