Venerdì 21 Dicembre 2018
S. Pietro Canisio; S. Michea profeta
Feria di Avvento
Ct 2,8-14 opp. Sof 3,14-17; Sal 32; Lc 1,39-45
Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
PREGHIERA DEL MATTINO
La tua fretta, mio Dio, questa sovrabbondanza che tu non puoi più contenere! No, io non sono ancora pronto, non sarò mai pronto ad accoglierti, e ogni volta che tu verrai io ti dirò: “Signore, io non sono degno di accoglierti, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato”. Io non sono pronto e l’umanità tutta si farà sorprendere dalla tua venuta. Ecco che tu salti per i monti e balzi per le colline ornate di gioia. E Maria non può contenere la sua fretta e l’entusiasmo della tua venuta, così si reca sulle colline della Giudea dove, secondo le parole dei profeti, si possono sentire le voci dello sposo e della sposa.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ecco viene il Signore onnipotente: sarà chiamato Emmanuele, Dio-con-noi. (cf. Is 7,14; 8,10)
COLLETTA
Ascolta, o Padre, le preghiere del tuo popolo in attesa del tuo Figlio che viene nell’umiltà della condizione umana: la nostra gioia si compia alla fine dei tempi quando egli verrà nella gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
Ecco, il mio diletto viene saltando per i monti.
Dal Cantico dei cantici 2,8-14
Una voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate. Ora l’amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
R: Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate. R.
Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
O Emmanuele, nostro re e legislatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.
R. Alleluia.
VANGELO
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
+ Dal Vangelo secondo Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore.
OMELIA
Entrati nel cuore dell’Avvento, prossimi al Natale, la liturgia ci introduce sempre più nel cuore della Vergine. La consapevolezza del dono della maternità divina avrebbe potuto legittimamente indurre Maria a immergersi in una adorante e solitaria contemplazione del mistero che si stava compiendo in lei. Oggi invece la vediamo sollecita salire in fretta verso la montagna per prestare gli umili soccorsi di cui ha bisogno Elisabetta, prossima alla maternità. È bello costatare come i misteri di Dio si svelino quando sono irrorati dall’amore e dalla carità fraterna: «Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo». Amore genera amore e la luce di Dio illumina i suoi misteri: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?». La luce dello Spirito Santo, che emana da Maria, pervade il cuore di Elisabetta. Le è così consentito, nella gioia, di scorgere le realtà profonde ed invisibili ad occhio umano: Maria non è più la giovane parente che conosceva da sempre, ma la Madre del Signore, la benedetta fra tutte le donne, che ha creduto alla parola del Signore e porta nel grembo verginale il Dio della vita. Ancora così Dio ci si fa conoscere, attraverso la vie dell’amore, amore verso di Lui e verso i nostri fratelli. Quando l’amore diventa un vissuto quotidiano e un abito che stabilmente ci adorna, Dio è con noi e noi siamo con Lui: è il massimo della gioia possibile a noi, esseri viandanti verso il cielo. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accetta con bontà, Signore, le offerte della tua Chiesa; tu che le hai poste nelle nostre mani, con la tua potenza trasformale per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto al compimento delle parole del Signore.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Per la comunione a questo sacramento proteggi sempre il tuo popolo, Signore, perché, nella piena obbedienza a te nostro Padre, raggiunga la salvezza dell’anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
La mia colomba sta nelle fenditure della roccia: fammi sentire la tua voce! Poiché la tua voce è effusione dello Spirito. Maria, che vivi in Gesù, colomba nelle fenditure della roccia che ci salva, cuore ferito d’amore nelle ferite della roccia. Voce soave che sgorga come un’acqua di vita per guarirci dall’amarezza del peccato. Maria, avvolgimi nel mistero di Cristo, accoglimi nel tuo cuore in cui riecheggiano le parole dell’angelo e quelle del tuo canto di ringraziamento,
nascondimi dentro di te, mia colomba, amica mia, mia bella.