Sabato 6 Ottobre 2018
S. Bruno (mf); S. Fede; S. Magno
26.a di Tempo Ordinario
Gb 42,1-3.5-6.12-17; Sal 118; Lc 10,17-24
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, Signore.
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, aiutaci a vincere tutte le tentazioni di orgoglio che potremo incontrare nel servirti. Conservaci un cuore umile e puro, affinché siamo degni di conoscere i segreti del regno dei cieli e di esserne i testimoni nel mondo in cui viviamo.
ANTIFONA D’INGRESSO
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti: ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi secondo la grandezza della tua misericordia.
COLLETTA
O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA
Ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo.
Dal libro di Giobbe 42,1-3.5-6.12-17
Giobbe prese a dire al Signore: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile. Chi è colui che, da ignorante, può oscurare il tuo piano? Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me, che non comprendo. Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere». Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli. Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R: Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, Signore.
Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti. R.
Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio. R.
Io sono tuo servo: fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
VANGELO
Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Luca 10,17-24
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Parola del Signore.
OMELIA
L’odierna lettura è connessa al ritorno dei settantadue discepoli inviati da Gesù in missione come i suoi battistrada. La partenza fu sotto il segno della croce, in povertà e umiltà, come agnelli in mezzo ai lupi. Il ritorno è sotto il segno della vittoria, del trionfo sul male: l’agnello sgozzato è il Pastore grande della vita. Questo ritorno dei Settantadue è figura del rientro di ogni missione,
alla fine dei tempi: quando tutto gli sarà sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. Il frutto immediato di questa missione terrena è di essere ora strettamente uniti alla stessa missione del Figlio, inviato dal Padre. Il frutto, completo, maturo, ossia la partecipazione all’esultanza del Figlio, sarà l’ingresso nella stessa vita trinitaria, concesso ad ogni degno operaio del Regno alla fine dei tempi. Nell’attuale cammino della vita, Gesù non vieta di gioire per l’affermazione del Regno – la caduta di satana – ma rivela ai discepoli una gioia più profonda, che è la sua stessa esultanza. I vostri nomi sono scritti nei cieli. Questo è il vero motivo di gioia. E’ l’elenco di quelli che fanno parte della sua famiglia. Non sono più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio. Sono i nomi di coloro che sono inviati nel suo nome a compiere una missione. Gesù dice ora ai discepoli: gioite, perché sono già inscritti nel seno del Padre. Fine ultimo della missione è renderci somiglianti al Figlio, ciascuno secondo la propria chiamata. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da quest’offerta della tua Chiesa fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo: in essa mi hai dato speranza
nella mia miseria essa mi conforta.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Questo sacramento di vita eterna ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, perché, comunicando a questo memoriale della passione del tuo Figlio, diventiamo eredi con lui nella gloria. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Con Maria, tua madre, ti ringraziamo, Signore, per la tua Incarnazione, per la tua venuta fra noi. I nostri occhi sono felici di contemplarti, di vederti presente nella tua Chiesa e nel tuo vicario, il Papa. Aiutaci ad essere sempre ubbidienti alle tue parole che ci giungono tramite la Chiesa e i successori dei tuoi apostoli.