BUON MERCOLEDI’ 25 LUGLIO :LA PAROLA DEL GIORNO .FESTA DI SAN GIACOMO APOSTOLO !

 

 

 

 

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Mercoledì 25 Luglio 2018
S. Giacomo ap. (f); S. Cristoforo; B. Antonio Lucci
16.a di Tempo Ordinario
2Cor 4,7-15; Sal 125; Mt 20,20-28
Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

PREGHIERA DEL MATTINO 
Nella festa del tuo apostolo Giacomo, aiutami, Signore, a ricordarmi che tu mi insegni ad amare. E se anche “possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla”. Non permettere mai che dimentichi fino a che punto ti sei umiliato per salvarci e che, se vogliamo seguirti, anche noi dobbiamo fare lo stesso. Aiutami a portare la mia croce, senza rumore e senza clamore, all’ombra della tua croce, e liberami dalla presunzione che mi tiene lontano da te.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello che riassettavano le reti, e li chiamò. (cf. Mt 4,18.21)

COLLETTA 
Dio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma nella fede la tua Chiesa e sostienila sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA  
Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesù. 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 2Cor 4,7-15
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la
gloria di Dio.
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 125) 
R. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 15,16) 
R. Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
R. Alleluia.

VANGELO  
Il mio calice, lo berrete. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo 20,20-28
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore. 

OMELIA
Il colloquio che si svolge nel brano evangelico, scelto per la festa dell’apostolo Giacomo, è fin troppo chiaro nell’indicarci lo spirito con cui ci si deve mettere al servizio del Vangelo. Le categorie del pensare e dell’agire comuni sono rovesciate, così come lo sono nella seconda lettera ai Corinzi. Provate a considerare quale messaggio radicale e in controtendenza ci viene da questi passi. Si parla di croce, di morte, di sofferenza, e tutto questo vissuto nella speranza che “colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù”, ed ancora si dice che se si vuole comandare bisogna servire, che i primi posti da ricercare sono quelli che ci mettono a servizio dell’altro. Tentiamo di rileggere la nostra vita cristiana alla luce di questa parola e a pensare all’incidenza che termini quali quelli proposti hanno nei nostri comportamenti quotidiani: nel rapporto con la mia comunità parrocchiale, con la mia famiglia, nell’ambito del mio lavoro e in fondo con me stesso. Sì, perché il ricercare spasmodicamente il primo posto, in ordine al potere e non al servizio, potrebbe anche voler dire non sentirsi capaci di “habitare secum”, espressione dei Dialoghi di Gregorio Magno e cara alla tradizione benedettina, con cui si vuole indicare la possibilità di un animo pacificato di stare solo e di non dover provare necessariamente qualcosa a qualcuno. Scoprire i propri punti deboli è già un passo per poterli gestire e per conviverci. Forse anche San Giacomo, dalla risposta di Gesù, si sarà sentito infastidito ed anche mortificato, ma il suo martirio ci dimostra che quell’insegnamento di Gesù è stato recepito e vissuto fino alle estreme conseguenze. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Purificaci, o Padre, nel battesimo di sangue del Cristo nostro Salvatore, perché offriamo un sacrificio a te gradito nel ricordo di san Giacomo, che primo fra gli Apostoli partecipò al calice della passione del tuo Figlio. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
Hanno bevuto il calice del Signore, e sono diventati gli amici di Dio. (cf. Mt 20,22-23)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
Proteggi la tua famiglia, Signore, per l’intercessione dell’apostolo san Giacomo, nella cui festa abbiamo ricevuto con gioia i tuoi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA 
Non so, o Signore, se oggi ho fatto risuonare in me la tua parola e se ho orientato ad essa la mia giornata, con la docilità e la coerenza che ti attendevi dal mio amore per te. Ti attendevi il centuplo o il sessanta o almeno il trenta. Purtroppo non è stato così. Ho incontrato molti sassi e non li ho saputi evitare. Mi sono avventurato tra le spine e non me ne sono pienamente liberato. Ma ho desiderato la tua parola. E so che essa è soprattutto misericordia e perdono.

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Autore: ilmattinosacroblog

AMO GESU' E MARIA <3

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